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Cinema Teatro

  1. Data di costruzione:
  2. Funzione:

    Spazio culturale, cinema, teatro, feste, recite scolastiche, centro congressuale

  3. Utilizzo attuale:
    Magazzino/archivio USL Toscana Nord Ovest
  4. Altri nomi:
    Teatro interno dell’ospedale psichiatrico, Cinema interno del Ospedale psichiatrico
  5. Stato di conservazione:
    buono
  6. Numero di piani:
    1
  7. Contenuto aggiornato il:
    2 Aprile 2025

Storia di un luogo di cultura, cura e comunità

Il Cinema Teatro dell’Ospedale Psichiatrico di Volterra, costruito nel 1935, è stato per oltre quarant’anni uno degli spazi più rappresentativi del complesso manicomiale, sia dal punto di vista architettonico che culturale. Situato alla base del Padiglione Kraepelin, ospitò proiezioni cinematografiche, spettacoli teatrali, feste, cineforum, eventi scolastici e perfino esibizioni di artisti di fama nazionale.


Le origini: un teatro nel cuore del villaggio manicomiale

Facciata principale del Cinema Teatro del manicomio di Volterra con scritta "Anno XIII E.F.", 1935.
Il prospetto principale del Cinema Teatro nel 1935, anno della sua inaugurazione, con l’iscrizione “Anno XIII E.F.” ben visibile sull’architrave.

Realizzato nel 1935 durante l’ampliamento infrastrutturale dell’ospedale, l’edificio fu concepito come spazio polivalente per ospitare attività ricreative, culturali e formative. La struttura era dotata di: ampia platea con palco rialzato, cabina per proiezione cinematografica, impianto audio e luci, servizi e uscite laterali.

Anche durante il secondo conflitto mondiale, il teatro rimase attivo, svolgendo una funzione fondamentale di socializzazione e svago sia per i ricoverati che, in alcune occasioni, per la cittadinanza.


Un punto di riferimento culturale

Panoramica del manicomio di Volterra con il Cinema Teatro in costruzione, 1935
Vista del cinema teatro in costruzione. In primo piano il padiglione Vidoni (farmacia) e parte del Padiglione Claude Bernard e Zani. In secondo piano, il Padiglione Scabia e l’edificio della direzione (1935).

Negli anni ’60 e ’70, il teatro fu protagonista di un periodo di grande fermento. Grazie all’attività del Centro Sociale e alla collaborazione con associazioni culturali (ARCI e Comitato per le Attività Socio-Culturali), vennero organizzate rassegne di cinema d’autore, cineforum, concerti, saggi scolastici ed eventi interni aperti anche all’esterno.

Nel 1972 fu completata una ristrutturazione generale: nuove poltrone, impianti modernizzati, ampliamento della dotazione tecnica. Lo spazio divenne idoneo anche per convegni e iniziative pubbliche.


Il legame con le scuole

Per molti bambini volterrani, il teatro rappresentava un vero e proprio luogo della memoria d’infanzia. Le scuole primarie locali vi tenevano recite di fine anno, mentre in altre occasioni venivano organizzate proiezioni riservate agli alunni. Questo consolidò ulteriormente il legame tra città e ospedale, contribuendo a una percezione più umana e condivisa dell’Ospedale Psichiatrico.


La festa della Befana (1950–1970)

Dal dopoguerra e fino al 1970, il teatro ospitò ogni anno la festa della Befana per i figli dei dipendenti dell’ospedale. Organizzata nei minimi dettagli dal personale, era rivolta ai bambini sotto i 12 anni e prevedeva: decorazioni a tema, dolci e giocattoli, presenza della “Befana” e distribuzione dei doni, spesso a cura della direzione.

L’iniziativa era molto partecipata anche da alcuni ricoverati, presenti tra il pubblico con entusiasmo e coinvolgimento emotivo.


L’esibizione di Caterina Caselli (1967)

Un episodio straordinario nella storia del teatro fu la performance di Caterina Caselli nel 1967. La celebre cantante si esibì nel pomeriggio proprio all’interno del teatro dell’ospedale, prima di replicare in serata alla “Pista”, locale molto frequentato dell’epoca. L’esibizione fu accolta con grande emozione dai pazienti e dal personale, diventando un evento memorabile nella vita culturale dell’istituto.


L’interno dopo il restauro

Interno del cinema teatro del manicomio di Volterra dopo la ristrutturazione del 1972.
L’interno del cinema teatro dopo la ristrutturazione del 1972: palco rinnovato, impianti moderni e sedute in legno.

La nuova veste rese il teatro adatto anche a ospitare eventi formativi, assemblee e convegni, trasformandolo in uno spazio moderno e funzionale.


L’architettura dell’edificio

Vista laterale del Cinema Teatro dell’OPV con vetrate e struttura in mattoni, 1935.
Prospetto laterale del Cinema Teatro: una struttura sobria ed elegante, con finestrature simmetriche su due livelli.

L’edificio, in stile razionalista, si distingue per la sua pulizia formale e per l’uso di mattoni a vista. Il prospetto laterale è scandito da una serie di finestre a doppia altezza che garantivano luce naturale all’interno, mentre l’ingresso principale, imponente e decorato con motivi geometrici, rappresentava una vera soglia simbolica.


Declino e abbandono

Dalla fine degli anni ’70, complice il mutare dell’approccio alla salute mentale e il progressivo svuotamento dei reparti, anche il teatro perse centralità. L’interruzione delle attività del Centro Sociale e il calo delle iniziative portarono, nel giro di pochi anni, alla chiusura definitiva dello spazio.


Stato attuale e memoria del cinema teatro

Oggi l’edificio è ancora esistente e viene utilizzato come magazzino dall’Azienda USL Toscana Nord Ovest, probabilmente adibito in parte ad archivio interno.

Sebbene non più accessibile al pubblico, conserva buone condizioni strutturali e rimane un punto di riferimento storico e simbolico per la città di Volterra. Le sue forme razionaliste, l’ingresso monumentale e le finestre alte (ora murate) continuano a raccontare una lunga stagione di attività culturale e relazionale vissuta all’interno del Ospedale Psichiatrico di Volterra.

Questo contenuto è stato aggiornato il 2 Aprile 2025