Padiglione Kraepelin
-
Data di costruzione:1903
-
Utilizzo attuale:Magazzino farmaci, SerT
-
Altri nomi:villa Falconcini
-
Stato di conservazione:medio
-
Numero di piani:2
-
Volume:2400 m³
-
Contenuto aggiornato il:25 Marzo 2025
Padiglione Kraepelin
Il Padiglione Kraepelin, situato nell’area sud-ovest del complesso manicomiale di Volterra, è uno degli edifici storicamente più significativi del plesso. La sua storia è strettamente legata allo sviluppo del manicomio e all’evoluzione dell’architettura psichiatrica tra Otto e Novecento.
Da villa privata a padiglione psichiatrico
Originariamente noto come Villa Falconcini, l’edificio fu acquistato nel 1900 dalla Congregazione di Carità insieme al podere del Velloso, con l’intento di ampliare la capacità ricettiva del nascente manicomio. La villa venne interamente ricostruita tra il 1903 e il 1905 e trasformata in un moderno padiglione psichiatrico su progetto e direzione dell’ingegnere Filippo Allegri.
La nuova struttura fu intitolata a Emil Kraepelin (1856–1926), psichiatra tedesco considerato il fondatore della moderna psichiatria scientifica. Kraepelin introdusse un approccio clinico basato sull’osservazione sistematica dei pazienti e sulla classificazione delle malattie mentali, distinguendo tra psicosi maniaco-depressiva e demenza precoce (poi nota come schizofrenia).
Il padiglione, a due piani, fu concepito secondo criteri avanzati per l’epoca: ampie stanze ben ventilate, pareti smaltate, pavimenti impermeabili, servizi igienici con catini individuali. Per migliorare ulteriormente la salubrità dell’aria, fu anche deviata la strada comunale di San Girolamo, ottenendo circa 30 metri di spazio aggiuntivo e una maggiore ossigenazione per il reparto.


Ampliamenti e nuovi usi
Negli anni successivi, il padiglione fu oggetto di vari interventi. Tra il 1933 e il 1934, in un periodo di forte espansione del manicomio sotto la direzione di Giovanni De Nigris, il Kraepelin venne ampliato per rispondere alle esigenze sempre più crescenti della struttura, che in quegli anni accoglieva oltre 4.500 pazienti.
Nel 1960, fu completamente ristrutturato per ospitare una sezione femminile, confermando il ruolo centrale del padiglione nell’organizzazione interna dell’ospedale.


Nel 1973, fu eseguita la sostituzione della copertura in legno con un solaio in cemento armato, unico intervento strutturale significativo effettuato sull’edificio fino ad oggi.
Kraepelin oggi
Nel 1995, la proprietà dell’edificio è passata alla USL n. 5 di Pisa – Alta Val di Cecina. Da allora, il padiglione ha ospitato diverse funzioni sanitarie: per anni è stato sede dell’Unità Operativa di Psichiatria, dedicata alla prevenzione, cura e riabilitazione dei pazienti psichiatrici residenti a Volterra.
Attualmente, il piano terra è adibito a magazzino farmaceutico ospedaliero, mentre al primo piano si trova il SerT (Servizi per le Tossicodipendenze), con uffici, un’infermeria, spogliatoi e servizi per il personale.
Un’eredità resiliente
Oggi, nonostante alcune criticità strutturali dovute al tempo, il Padiglione Kraepelin rappresenta ancora un simbolo di resilienza e adattamento. Dalla sua origine come residenza privata a presidio psichiatrico, fino alla sua funzione attuale all’interno del moderno sistema sanitario, l’edificio testimonia l’evoluzione dell’assistenza psichiatrica a Volterra e in Toscana.
La sua lunga storia, fatta di trasformazioni, ampliamenti e continuità d’uso, lo rende un tassello fondamentale per comprendere non solo l’architettura manicomiale, ma anche l’approccio umano e sanitario verso la malattia mentale nel corso del Novecento.