Omaggio a NOF4: graffiti e visioni nell’ex ospedale psichiatrico di Volterra
Omaggio a NOF4 di Mozz e Exit Enter
Ci sono luoghi che, più di altri, portano con sé una memoria viva, un’energia che sembra risuonare tra le pareti. L’ex ospedale psichiatrico di Volterra è uno di questi luoghi, un posto dove la storia si mescola al silenzio dell’abbandono, e ogni muro racconta storie che meritano di essere ascoltate.
Per molti, questo manicomio rappresenta un simbolo di sofferenza e isolamento. Ma per me (Moz), è sempre stato qualcosa di diverso. Fin da piccolo, questi edifici hanno rappresentato una scappatoia dal mondo “normale”. Li ho vissuti come spazi di libertà, lontani dal rumore della quotidianità, dove si può creare una bolla di quiete e pura creatività.
NOF4 è una figura che mi ha sempre affascinato. Il suo lavoro non è stato solo un modo di esprimere sé stesso, ma anche una forma di resistenza. Simbolo della storia manicomiale di Volterra, NOF4 era, in fondo, un graffitaro ante litteram. Non sapeva di esserlo, non sapeva che le sue incisioni avrebbero lasciato un segno indelebile, non solo sui muri ma anche nella memoria collettiva. È stato naturale per me rendere omaggio a questo visionario, che ha trasformato le pareti di un istituto di reclusione nella sua personale tela a cielo aperto.




Anche per me (Exit Enter) l’ex ospedale psichiatrico è stato una scoperta intensa. La mia prima visita aveva un solo obiettivo: vedere i graffiti di NOF4. Avevo letto di lui, conoscevo in parte la sua storia, ma trovarmi di fronte alle sue incisioni è stato qualcosa di più. Ho percepito una connessione, qualcosa che non si può spiegare a parole, ma che ha risuonato dentro di me.
Come artista, ho spesso vissuto momenti in cui la creatività sembra prendere il sopravvento su tutto il resto. In quei momenti, quando mi abbandono completamente alla necessità di creare, mi capita di sentirmi estraneo al mondo intorno. È una sensazione liberatoria ma anche inquietante, e a volte mi chiedo se lasciare piena libertà a questa “follia” sia la strada giusta. Guardando i graffiti di NOF4, ho pensato a come sarebbe stato vivere come lui, rinchiuso tra quelle mura. Forse, se fossi stato al suo posto, anche io avrei trovato nella pittura e nell’incisione un modo per salvarmi, per rimanere umano in una situazione disumanizzante.
Il nostro intervento non è stato un semplice atto creativo. È stato un dialogo, un incontro attraverso il tempo con NOF4, un omaggio alla sua capacità di trasformare la prigionia in un atto di libertà. Per noi, i graffiti realizzati nei padiglioni abbandonati non sono solo segni su una parete: sono testimonianze, ricordi e inviti a riflettere.
Oggi, le sue incisioni non sono più solo un’eredità del passato, ma anche una fonte di ispirazione per chi, come noi, crede nella potenza dell’arte come forma di espressione e resistenza. Speriamo che il nostro intervento possa contribuire a mantenere viva la memoria di NOF4, non solo come artista, ma come simbolo di quella creatività che sa fiorire anche nei luoghi più inaspettati.
Mozz e Exit Enter
Nota dello staff su “Omaggio a NOF4” di Mozz e Exit Enter
Questo articolo nasce dalla collaborazione con Moz e Exit Enter, che hanno voluto raccontare la loro esperienza creativa nell’ex ospedale psichiatrico di Volterra. Sebbene riconosciamo il valore artistico e simbolico delle opere realizzate, ci teniamo a precisare che l’accesso non autorizzato ai padiglioni abbandonati e le attività non conformi alla legge non sono approvate dallo staff di manicomiodivolterra.it.
Mozz & Exit Enter
Mozz
Nato nel 1989, si diploma in fotografia presso la Fondazione Studio Marangoni nel 2014. Dopo un’esperienza lavorativa nel settore della moda tra Milano e Firenze, nel 2015 si trasferisce ad Amsterdam, dove scopre la passione per la Street Art e decide di dedicarsi a questa forma espressiva. Rientrato in Italia nel 2017, realizza il suo primo grande progetto di rigenerazione urbana grazie a un concorso nazionale, proseguendo nel 2018 con il progetto “Impiastreet” a Bergamo.
Negli anni successivi si afferma nel panorama nazionale del graffitismo, partecipando a esposizioni, concorsi e realizzando interventi murali. Collabora con Ninjaz, figura di rilievo della Street Art fiorentina, per progetti di rigenerazione urbana commissionati da enti pubblici e privati.
Tra il 2022 e il 2023 partecipa alla Biennale di Venezia e alla Biennale di Architettura, oltre a realizzare interventi artistici in Francia, Spagna e Svizzera. Firma inoltre uno dei muri più grandi d’Italia a Bibbiena, in collaborazione con Ninjaz. Oggi Mozz è riconosciuto come uno dei talenti emergenti del graffitismo contemporaneo.
Exit Enter
Nato nel 1990 e cresciuto in Toscana, manifesta fin da bambino una passione per il disegno. Nel 2009 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze, per poi dedicarsi completamente all’arte di strada. Nel 2013 crea il suo iconico personaggio, “l’omino”, e inizia a raffigurarlo sui muri di Firenze, espandendo poi la sua attività artistica in molte città europee.
Le opere di Exit Enter raccontano storie delicate e poetiche attraverso piccoli uomini stilizzati che compiono svariate azioni: volano via attaccati a palloncini, cercano di raggiungere cuori lontani, venerano fiori. Ogni creazione evoca sogni, timori e riflessioni sul mondo moderno, raccontando piccoli universi simbolici con semplicità e sensibilità narrativa.