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Gli anni 20 e il Frenocomio di Volterra: modernizzazione e sfide politiche (1920-1929)

Gli anni 20 e il Frenocomio di Volterra: modernizzazione e sfide politiche (1920-1929)
  • Contenuto aggiornato il:
    19 Marzo 2025

Gli anni 20: un decennio di trasformazioni

Gli anni 20 rappresentano un periodo di modernizzazione per il Frenocomio di Volterra, che dopo le difficoltà della Prima Guerra Mondiale si trova ad affrontare nuove sfide gestionali e politiche. Il numero dei ricoverati continua a crescere, mentre le politiche psichiatriche iniziano a essere influenzate dal regime fascista, con un crescente controllo dello Stato sulla gestione della salute mentale. In questo decennio emergono nuove terapie, una maggiore strutturazione amministrativa e le prime avvisaglie delle future trasformazioni del manicomio.


Gli anni 20 e la riorganizzazione del Frenocomio

All’inizio degli anni 20, il Frenocomio di Volterra deve gestire un sovraffollamento causato dal ritorno alla normalità post-bellica e dall’arrivo di nuovi pazienti provenienti da altre province italiane. Nel 1921, il numero di degenti supera i 3500, una crescita costante che impone una riorganizzazione interna.

Nuove strutture e riqualificazione degli spazi

Per far fronte a questa situazione, vengono attuate alcune modifiche strutturali:

  • Ampliamento del Padiglione Kraepelin per ospitare nuovi reparti.
  • Costruzione di nuovi dormitori per separare i pazienti cronici da quelli in trattamento attivo.
  • Potenziamento delle colonie agricole per aumentare l’autosufficienza dell’istituto.

Le riforme introdotte in questo periodo mirano a migliorare le condizioni di vita dei pazienti, ma al tempo stesso a rendere il frenocomio sempre più un’istituzione chiusa e autonoma, rafforzando il concetto di “città manicomiale”.


Gli anni 20 e il controllo della psichiatria sotto il fascismo

Con l’ascesa del regime fascista nel 1922, la sanità psichiatrica in Italia inizia a subire un profondo mutamento. Il controllo sui manicomi aumenta, con un’attenzione particolare alla gestione dei “malati pericolosi” e alla classificazione dei pazienti.

Riforme amministrative e controllo statale

Nel 1923, viene introdotta una nuova regolamentazione che:

  • Aumenta il potere dei direttori dei manicomi, rendendoli responsabili della sicurezza interna.
  • Introduce criteri più rigidi per l’ammissione e la dimissione dei pazienti.
  • Favorisce l’uso dei manicomi come strumenti di controllo sociale, con ricoveri di oppositori politici e individui considerati “inadatti” alla società fascista.

Il Frenocomio di Volterra diventa parte integrante di questo sistema, con un aumento delle richieste di internamento da parte delle autorità locali e delle prefetture.


Le terapie psichiatriche negli anni 20

Durante gli anni 20, la psichiatria inizia a sperimentare nuove metodologie di cura, anche se molte delle pratiche rimangono ancora rudimentali.

L’uso della terapia del lavoro

L’ergoterapia continua a essere la principale forma di trattamento, con un coinvolgimento sempre maggiore dei pazienti nelle attività agricole e artigianali. I pazienti vengono impiegati in:

  • Coltivazioni agricole e allevamento.
  • Manifatture interne come falegnameria, sartoria e tipografia.
  • Lavori di manutenzione degli edifici del frenocomio.

Queste attività non solo servivano come forma di terapia, ma contribuivano anche a ridurre i costi di gestione dell’istituto.

Prime sperimentazioni terapeutiche

In questi anni, iniziano a diffondersi pratiche terapeutiche come:

  • Idroterapia → Bagni freddi e caldi per calmare i pazienti agitati.
  • Trattamenti dietetici → Introduzione di regimi alimentari speciali per alcune patologie psichiatriche.
  • Farmaci sedativi → Uso di bromuri e barbiturici per ridurre le crisi di agitazione.

Sebbene queste pratiche fossero lontane dalle moderne cure psichiatriche, rappresentavano un tentativo di migliorare la qualità della vita dei ricoverati.


Conclusioni: gli anni 20 tra progresso e restrizioni

Gli anni 20 segnano un periodo di transizione per il Frenocomio di Volterra. Da un lato, si assiste a un miglioramento delle infrastrutture e delle terapie, dall’altro, il manicomio diventa uno strumento di controllo sociale, con un aumento delle ammissioni forzate e una gestione sempre più autoritaria.

Il decennio successivo, gli anni 30, vedrà un’ulteriore trasformazione del manicomio, con un’espansione senza precedenti e un’influenza ancora più marcata del regime fascista sulla psichiatria.



Questo contenuto è stato aggiornato il 19 Marzo 2025
Gli anni 20 e il Frenocomio di Volterra: modernizzazione e sfide politiche (1920-1929)