L’Asilo dei Dementi di Volterra: nascita e primi sviluppi (1888-1899)
Introduzione
L’asilo dei dementi di Volterra (1888-1899) è uno dei primi istituti psichiatrici italiani, sviluppato a partire dal ricovero di mendicità di San Girolamo.
L’asilo dei dementi di Volterra: un’evoluzione nella psichiatria
L’asilo dei dementi di Volterra (1888-1899) è uno dei primi istituti psichiatrici italiani, sviluppato a partire dal ricovero di mendicità di San Girolamo.
Il 1888 segna l’inizio della storia del manicomio di Volterra, una delle istituzioni psichiatriche più rilevanti d’Italia. Inizialmente concepito come ricovero di mendicità, l’istituto subì una rapida trasformazione in un ospedale psichiatrico a tutti gli effetti, con un incremento costante di pazienti e strutture. Questo articolo esamina in modo dettagliato il primo decennio dell’istituto, analizzando le sue origini, la crescita, l’espansione edilizia e l’inizio della medicalizzazione.
Le origini dell’Asilo dei Dementi di Volterra
L’asilo dei dementi di Volterra fu fondato nel 1888 come risposta alla necessità di un’istituzione psichiatrica per la provincia di Pisa.
Il contesto legislativo e sociale
Con la legge comunale e provinciale del 1865, le province italiane furono obbligate a provvedere al mantenimento dei malati di mente poveri. La provincia di Pisa, non avendo un proprio manicomio, stipulò una convenzione con il manicomio di San Niccolò a Siena, dove i pazienti pisani venivano ricoverati dietro pagamento di una retta giornaliera di 1,50 lire . Tuttavia, questa soluzione era considerata economicamente insostenibile e si cercò una struttura alternativa.
Nel 1888, su proposta del deputato Guido Guidi, si individuò Volterra come sede ideale per un nuovo manicomio, grazie alla disponibilità dell’ex convento di San Girolamo, che già ospitava un ricovero di mendicità .
I primi ricoveri (1888-1889)
Il 2 ottobre 1888 furono trasferite dal manicomio di Siena a Volterra le prime quattro donne, seguite da altri trasferimenti nei mesi successivi:
- 3 gennaio 1889: quattro nuove pazienti
- 12 marzo 1889: otto nuove pazienti
- 30 aprile 1889: tredici uomini
L’istituzione, amministrata dalla Congregazione di Carità, crebbe rapidamente e, per contenere l’aumento dei ricoverati, nel 1890 venne affittata la villa di Papignano per accogliere una sezione femminile .
L’espansione dell’Asilo dei Dementi di Volterra (1890-1895)
Aumento dei pazienti e nuove ammissioni
Nel 1895, il manicomio di Volterra iniziò ad accogliere malati provenienti non solo da Siena, ma anche dal manicomio di Fregionaia a Lucca. L’aumento delle presenze rese necessaria l’ampliamento delle strutture, poiché l’ex convento di San Girolamo era ormai insufficiente .
Nuove costruzioni e trasformazione della struttura
Nel 1895, l’ingegnere Filippo Allegri progettò un nuovo padiglione, denominato Krafft-Ebing, destinato a uomini e donne, con una struttura ad “U” su due piani. La costruzione iniziò nel luglio 1896 e si concluse nel 1898 . Questa nuova struttura segnò il passaggio da una gestione prettamente assistenziale a un modello più orientato alla medicalizzazione e alla cura.
Nel 1897, il numero di internati era così elevato che la Congregazione di Carità decise di riservare l’intero ex convento di San Girolamo ai malati di mente, trasferendo il ricovero di mendicità nell’ex convento di Santa Chiara .
La nascita dell’Asilo dei Dementi di Volterra e l’istituzione della Direzione Sanitaria (1896-1899)
La trasformazione in ospedale psichiatrico
Il 1899 segnò un passaggio fondamentale nella storia dell’istituto. Con una deliberazione dell’11 febbraio 1899, la Congregazione di Carità approvò la creazione di una Direzione Sanitaria, affidata inizialmente a Antonio Gammarelli, poi a Augusto Giannelli e infine, nel 1900, a Luigi Scabia, il cui ruolo sarà determinante per il futuro dell’istituzione .
Questa trasformazione portò all’introduzione di:
- Visite mediche giornaliere per tutti i pazienti
- Classificazione dettagliata delle patologie mentali
- Lavoro come terapia (ergoterapia)
- Regolamentazione delle uscite e dei permessi
L’intervento degli psichiatri Bonfigli e Tamburini
Nel marzo 1899, gli psichiatri Clodomiro Bonfigli e Augusto Tamburini visitarono il manicomio e suggerirono la costruzione di un manicomio-villaggio, con padiglioni separati e autosufficienti. Questa visione innovativa influenzò le future decisioni amministrative e sanitarie dell’istituto .
Conclusioni e impatto storico dell’Asilo dei Dementi di Volterra
Nel decennio 1888-1899, il manicomio di Volterra passò da una semplice struttura di assistenza per mendicanti a un ospedale psichiatrico in via di modernizzazione. La creazione della Direzione Sanitaria e l’inizio della costruzione di padiglioni specializzati segnarono l’avvio di un processo che avrebbe trasformato Volterra in uno dei più importanti centri psichiatrici d’Italia.
Nel prossimo decennio (1900-1909), con l’arrivo di Luigi Scabia, il manicomio conoscerà un’ulteriore espansione e verranno introdotti nuovi metodi di trattamento, tra cui l’ergoterapia e un sistema organizzativo ispirato ai modelli europei.